Descrizione

Partenza da Genova alle ore 07.00 per Novara. Visita guidata alle 10.20 e 10.40 della mostra dedicata ad alcuni degli artisti italiani più noti e amati dal grande pubblico, conosciuti internazionalmente come Les italiens de Paris, primi tra tutti il ferrarese Giovanni Boldini (1842-1931) e il barlettano Giuseppe de Nittis (1846-1884). La curatela della rassegna è stata affidata anche quest’anno a Elisabetta Chiodini, storico dell’arte indipendente, studiosa di arti figurative e di storia del costume e della moda, esperta di arte italiana tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento. Il percorso espositivo, articolato in otto sezioni, segue come di consueto l’andamento delle suggestive sale del Castello e si propone di illustrare, attraverso confronti dal ritmo serrato e stimolante, il lavoro dei pittori italiani di maggior successo attivi nella Parigi del secondo Ottocento e del primo Novecento. Le opere in mostra, provenienti da collezioni pubbliche e private, saranno circa una novantina. Perché Parigi e perché gli italiani a Parigi? Com’è noto, fin dai primi anni Venti dell’Ottocento la Francia aveva attratto numerosi artisti italiani da un lato desiderosi di confrontarsi con la cultura figurativa d’Oltralpe e dall’altro di ampliare il proprio mercato oltre confine. Con la nascita delle prime Esposizioni Universali, città come Londra (1851) e Parigi (1855) attraggono milioni di visitatori da tutta Europa e diventano il centro nevralgico del mercato internazionale dell’arte contemporanea. Diversamente dall’esposizione di Londra del 1851, nel 1855 Parigi dedica un intero padiglione anche alle Belle Arti. L’Exposition universelle successiva, quella del 1867, la prima strutturata interamente a padiglioni, confermerà Parigi, parafrasando Walter Benjamin, capitale del lusso e delle mode, del progresso e della civiltà. L’evento attirerà ben oltre quindici milioni di visitatori, tra i quali anche moltissimi dei nostri artisti, pittori e scultori. Va da sé, che nella capitale del lusso e delle mode, anche il mercato dell’arte non solo è florido ma è in continua e rapida crescita. Una città piena di opportunità, insomma, nella quale numerosi artisti stranieri decideranno di fermarsi per sempre. Pranzo libero. Nel pomeriggio visita guidata di Novara, città elegante, a misura d’uomo. Il centro storico è situato su un piccolo rilievo collinare e racchiude la maggior parte dei monumenti e stradine più belle per lo più risalenti al vecchio impianto medievale. Tradizioni e storia si incontrano nelle vie pedonali che assomigliano a un salotto ottocentesco, dominate dalla cupola svettante di San Gaudenzio, capolavoro di Alessandro Antonelli e monumento-simbolo della città del 1200, la Cattedrale di Santa Maria Assunta, caratterizzata da un bel collonnato e il Broletto, un complesso architettonico di origine medievale. In una piccola viuzza cieca, si trova quello che si definisce il tempio del gusto novarese: il Biscottificio Camporelli, che si distingue nel settore dolciario per la produzione dei Biscottini di Novara, ormai divenuti un vero e proprio prodotto d’eccellenza. Originati da una ricetta che arriva dal medioevo, i biscotti erano utilizzati come alimento e, probabilmente, in passato erano meno dolci della versione attuale. La storia narra venissero preparati con semplici ingredienti dalle mani delle monache carmelitane del convento che qui si trovava. Rientro a Genova con arrivo previsto in serata.

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