Abbiamo organizzato la visita alla Mostra di Picasso lo straniero il 19 gennaio 2025.
Guarda il programma sul sito. Ti aspettiamo!
I quadri proposti non sono necessariamente presenti in mostra ma sono atti a esemplificare il tema dello straniero
Il contenuto della mostra è il risultato di alcuni studi svolti negli ultimi 5/6 anni. Diverse scoperte sono state fatte a seguito dell’analisi del Museo Nazionale Picasso di Parigi, che è il museo che ha imprestato quasi tutte le opere a Palazzo Reale. Questi documenti, che quasi nessuno aveva studiato prima con attenzione, ci permettono di approcciarci in maniera completamente diverso alla vita di Picasso.Picasso arriva a Parigi nel 1900 a 19 anni quindi molto giovane. Arriva in quella che per tutti è la capitale dell’arte. Arriva in una città che è cosmopolita in cui si fanno cose particolari, città che ci da l’idea di accogliere tutti a braccia aperte. Ma è davvero così? Possiamo dire che, invece, a Picasso, in quanto straniero, hanno fatto fare una vita di inferno a Parigi. E da qui il titolo della mostra.Vita di inferno perchè dovrà costantemente recarsi al Commisariato di Polizia per far controllare documenti e firmare atti che non è implicato in attività illecite. Viene tenuto sotto controllo costante. Gli anni della prima Guerra Mondiale e anche della Seconda saranno complessi tano più che l’artista vive in un paese che non è il proprio.I documenti studiati sono incredibili e mettono luce su aspetti di cui non si è mai parlato e che ci permettono di avvicinarsi al lavoro di Picasso in modo diverso.Arriva a Parigi con Carlos Casagemas, giovane artista spagnolo.
Lo vediamo in un celebre autoritratto infagottato in questo cappottone nero un po' inquietante. Qui c’è l’anticipazione delle difficoltà che Picasso dovrà vivere a Parigi.Nel 1900 fa il primo tentativo di stabilirsi in Francia e per almeno 4 anni fa spola tra Barcellona e Parigi. Finalmente, nel 1904 riesce a trasferirsi stabilmente.Stiamo parlando non solo della capitale mondiale dell’arte in quel momento ma una città che vive in maniera evidente un fermento culturale. Arrivato a Parigi con Casagemas non viene solo a visitare i più importanti musei, tra cui il Louvre ma anche la grande esposizione universale, dedita a raccontare le scoperte tecnologiche. Addirittura la prima linea della metro parigina venne inaugurata proprio per l’Expo.Si superano 50 milioni di visitatori. E proprio nel 1900 non c’è solo l’Expo a Parigi ma c’è anche la seconda olimpiade.De Cubertin riporta le olimpiadi in epoca moderna, prima con la nuova olimpiade del 1896 ad Atene e nel 1900 la seconda olimpiade a Parigi.Parigi è una città che si sta trasformando. Si modifica sopra il naso con i grandi boulevard e sotto i piedi con la metro.Il Barone Haussmann propone il piano urbanistico con i nuovi boulevard.
Nel dipinto Luna Park di Giacomo Balla conservato al museo del novecento (non in esposizione attualmente), si vede il luna park dell’Expo di Parigi e sullo sfondo, al centro, il padiglione dell’elettricità che era il padiglione più importante dell’Expo.
La Ville Lumière, simbolo di modernità e progresso con la metro e il cinematografo, viene così rappresentata da Picasso: i protagonisti delle opere nel periodo blu così definito per il colore dominante, sono gli ultimi, gli emarginati, persone non benestanti; persone che nell’aspetto e nell’essere inseriti in questi luoghi ci fanno pensare all’altra parte della società che si può conoscere non solo a Parigi, ma in qualsiasi altro luogo del mondo.
Questa chiusura in sé stessi, le braccia incrociate nella “venditrice di assenzio” e “uomo con sguardi vuoti” ci danno la cifra di questa malinconia di fondo che è quella che lui conosce a Parigi.Una vita di stenti. Inizialmente vanno a vivere in un appartamento da condividere con altre persone, in campagna, fuori da Parigi. Sono diversi i bar di Picasso da quelli di Toulouse-Lautrec. Nel 1901 avviene la morte per suicidio di Casagemas con cui aveva un rapporto fraterno. Casagemas, giovanissimo, anche lui come Picasso sta provando un amore non corrisposto per una fanciulla e una sera, in un locale di Parigi, in preda ai fumi dell’alcol e non solo, decide di vendicarsi. Tira fuori la pistola e le spara un colpo. Il pittore crede di averla uccisa e si spara lui stesso; ma lei si nasconde sotto un tavolo.
Il 1904 è l’anno in cui Picasso riesce a trasferirsi definitivamente a Parigi, in un luogo agghiacciante, fatiscente nato nell’800 come magazzino di pianoforti che il proprietario decide di trasformare in piccolo condominio. E’ il luogo dove Picasso vivrà fino al 1909.Con banalissime scale di legno vengono creati i piani; niente luce e niente gas. Il Bateau-Lavoir (Bato lauar) diventa il cuore di Montmartre. Anche Matisse passò di lì. Picasso è straniero e sempre viene perseguitato.Sono stati trovati centinaia di documenti delle forze dell’ordine.Dal periodo blu al periodo rosa, il periodo circense, allegoria dell’artista.Se nel periodo blu l’inquietudine è molto evidente, nel periodo rosa l’angoscia si stempera ma subentra una malinconia evidente.
In “Famiglia di saltimbanchi” del 1905 Picasso vuol farci vedere gli acrobati, arlecchini non in scena, ma dopo che lo spettacolo è finito. Il vuoto e la tristezza negli sguardi è evidente.Da Renoir a Seurat (sirà) il tema della maschera, dell’acrobata è ricorrente.
È negli anni del Bateau-Lavoir che si mette a lavorare sulla scultura negra dando vita al cubismo. In quel luogo sta cambiando tutto per mano di Picasso. Nessuno ha mai studiato la scultura primitiva.Picasso si reca spesso insieme all’amico Modigliani a vedere le maschere africane al Trocadero; l’artista capisce che l’arte negra, la scultura primitiva è estremamente importante e nessuno lo ha capito. C’era un mondo che tutti si stavano facendo sfuggire, ingannati dalla semplicità delle forme, che è quello della scultura primitiva.La semplicità delle forme ha sempre fatto storcere il naso e nessuno si è mai preoccupato che potessero essere opere d’arte invece che semplice artigianato locale.L’idea di sintesi lo colpisce molto.Le forme stilizzate fanno apparire modernissime queste opere. Per fare arte moderna bisogna ispirarsi a queste opere antiche.Picasso inserisce riferimenti prepotenti a queste opere e arriva a non esserci piu’ nulla dell’arte tradizionale, mettendo in crisi il bello estetico. Le mademoiselle dauvignoen il bello del brutto.. categorie di giudizio vengono trasfromate e si nota in uesto dipinto..Les Demoiselles d’Avignon e Guernica sono opere inamovibili nei loro musei.Nessuno al tempo avrebbe messo in dubbio la prospettiva. Picasso lo fa insieme a Cezanne, prima di lui.
Spagna durante la guerra rimase neutrale. Tutti gli amici di Picasso sono al fronte. Picasso rimane a Parigi con donne, bambini e pensionati. E’ un periodo di crisi professionale. Daniel-Henri Kahnweiler mercante d’arte tedesco non vuole combattere contro la Francia ma il Ministro di Grazia e Giustizia fa sequestrare le merci con quasi 700 opere e così scompaiono le opere di Picasso.Arriviamo al periodo classico di Picasso in cui le opere mettono da parte elementi del cubismo e aspirano alla monumentalità e grazia della statuaria classica. Picasso diventa ricco e compra un castello. Walter l’amante di 19 anni ebbe una figlia e la situazione diventa complicata. La moglie rimase all’oscuro per anni.Picasso non le concederà mai il divorzio perché secondo la legge francese avrebbe dovuto darle metà dei beni.Picasso si sposerà solo dopo che la moglie viene a mancare.Marie-Thérèse Walter viene dipinta con forme tondeggianti e colori vivaci, la gioia della giovinezza.
Per complicarsi ancora un po' la vita tra i 35 e 36 inizia una nuova relazione con Dora Maar.Nelle opere Dora è ben riconoscibile perchè più spigolosa, opposta alla Walter.
Nel ’36 scoppia la guerra civile in Spagna. Nel ‘37 dipinge Guernica Picasso va nelle discariche a scegliere cose interessanti che vengono assemblate come la capra.Fa fusioni in bronzo di precedenti collage con l'up-cycling, dando valore agli oggetti riutilizzati.Tutto nasce da Duchamp dove l'arte è tale perché lo ha scelto l'artista.Solo il fatto che l’artista ha scelto quell’oggetto lo rende un’opera d’arte.Nel ‘40 Picasso chiede la cittadinanza ma arriva risposta negativa. I motivi espressi nella lettera sono tutte fake news.Quando la Francia ci ripenserà, Picasso non accetterà più la cittadinanza. Sara Castiello